Well, Well, Well
È Shakespeare! Che dire? Nient’altro. O forse no.
Le passioni che muovono l’uomo (e la donna) visti attraverso i personaggi delle principali opere del drammaturgo inglese. Un rivelarsi di sensazioni che mettono a nudo l’animo umano, lasciandolo di fronte alla sua realtà: che non è nient’altro che un uomo, mortale nella sua essenza, immortale tramite i versi di Shakespeare.
Potrebbero essere solo parole, ma lo spettacolo dei “Fattore Sgurz” mette il tutto in scena, con un forte impatto visivo e sensoriale. Dove i versi centenari dell’Otello, come dell’Amleto, si fondono in uno spettacolo moderno che non si riduce mai alla banale enunciazione della parte, ma porta sul palco i personaggi delle vicende narrate, facendone punto focale.
La scena è fatta di fisicità, di movimenti. Il tono graffiante del megafono scandisce e annuncia le scene, le musiche (a volte fastidiosamente troppo alte) fanno pulsare di modernità le scene e le luci fanno passare lo spettatore da un’atmosfera moderna a una romantica.
Uno spettacolo più che godibile, quello dei giovani e bravi Fattore Sgurz, che si sono saputi mettere in gioco tramite la sperimentazione di percorsi formativi che vanno oltre il teatro di prosa tradizionale, cercando di trarne profitto con l’allestimento di uno spettacolo mai noioso e sempre emozionante che tiene lo spettatore inchiodato alla sedia in costante attesa della successiva scena, della successiva graffiante emozione che ci spoglia delle nostre sicurezze e ci immerge nella grandiosità delle opere di Shakespeare.
Bravi Sgurz, continuate così, continuate a stimolarci e a emozionarci, continuate a farci sognare.
Alfredo Magiur Cibrario